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Tarli

Questa pagina è dedicata ai tarli del legno. Ho riassunto in modo semplice e in 10 punti essenziali, alcuni argomenti che ogni giorno condivido con chi mi telefona o incontro visitando i tetti delle case.
Sono domande che animano la mia passione per i tarli e per il legno.

Le considerazioni che seguono sono abbreviate per necessità, ma ogni pensiero può essere approfondito e circostanziato, se t’interessa capire quale sia il modo migliore per curare le travi e i travicelli di casa tua.

Capita di parlare di tarli solo quando un po’ di rosume spolvera dal soffitto sul tavolo, e in questi casi, per la prevenzione è un po’ tardi.
Tieni presente che contro i tarli del legno si possono prendere delle precauzioni, e le mie indicazioni ti potranno servire anche per questo.

Forse me lo sentirai dire di persona, ma te lo dico anche qui, perché ne sono fortemente convinto: il legno sano non è solo mancanza di tarli, ma è prima di tutto assenza del rischio che il legno venga contaminato.

Evitare gli eventi dannosi richiede una minima diligenza, sono piccole attenzioni quotidiane che non comportano spese.

E’ una lettura che puoi fare anche scegliendo solo il capitolo che t’interessa di più.

Legno sano!

Le 10 cose che devi sapere sui tarli del legno

I tarli del legno in opera: quali sono?

Quando parliamo di tarli del legno avendo l’obiettivo di capire come eliminarli, e chiedendoci quale sia il trattamento tarli da scegliere, dovremmo fare un po’ di chiarezza.

E’ importante, prima di tutto, capire verso quale insetto rivolgere la nostra attenzione, perché la categoria dei tarli è vasta, e i comportamenti delle varie specie d’insetti sono diversi.

In questo spazio parlo di tarli del legno riferendomi agli insetti verso i quali eseguire il trattamento antitarlo del legno in opera, vale a dire, di travi e travicelli.

I tarli che comunemente troviamo nelle case sono:

  • Alcune specie di Cerambicidi con larve particolarmente rumorose, con familiarità sono chiamati capricorni delle case.
  • Alcuni Anobidi raggruppati nella categoria dei tarli dei mobili, ma presenti anche sulle travi antiche.
  • Due principali specie di Lictidi: sono piccoli tarli facili da rinvenire sui legni di rovere.

Se prosegui nella pagina potrai approfondire alcuni interessanti argomenti riguardanti i tarli del legno.

Il tarlo del legno è una piccola farfalla?

Ti voglio dare un aiuto, è una pillola utilissima: i tarli del legno che c’interessano sono dei coleotteri. Quindi, se ti stai preoccupando per la piccola farfalla, che ogni giorno raccogli sui pavimenti o sui divani, devi sapere che non è un tarlo del legno.

Potrebbe essere una tarma? E’ possibile. Sappi che le tarme e i tarli sono insetti tra loro molto diversi, e le tarme deteriorano i tessuti, ma non il legno.

Sono esperto nella disinfestazione tarli di ville e casali e, per questo, passo la metà del mio tempo lavorando in Toscana e in Umbria; in queste zone capita di sentir dire: “le tarme del legno”, ma è solo un brioso modo di esprimersi, non fare confusione.
Le tarme del legno sono insetti inesistenti, quelli che infestano le travi sono i tarli del legno.

Se non conosci il tarlo del legno e lo vuoi immaginare in modo generico, dovresti figurarti un piccolo maggiolino: un insetto di 3-8 mm se si tratta di un tarlo dei mobili o, pensare un insetto più slanciato di quasi 3 cm, con le antenne molto sviluppate, se rappresenti il capricorno delle case.

Quello che vedi raffigurato nell’immagine che accompagna il testo, è l’ingrandimento di un insetto Anobide (Ptilinus pectinicornis – femmina). E’ un tarlo dei mobili.
Sono insetti che si trovano di frequente negli edifici in ristrutturazione.

I tarli del legno che danni fanno?

I tarli allo stadio di larva vivono immersi nel legno, da cui ricavano i nutrienti necessari per lo sviluppo e la successiva riproduzione. Le larve dei tarli del legno si cibano delle fibre strappandole con le mandibole e, così facendo, corrompono i manufatti strutturali.

Mano a mano che una larva consuma il legno, sviluppa la galleria entro la quale vive, lasciando dietro di se uno spazio vuoto stipato di rosume.

Questi tunnel ramificati interrompono la continuità del manufatto e, una rete spessa di gallerie prodotte dal lavoro di alcune generazioni di tarli  con il tempo -, possono indebolire una trave o un travicello.

Se sulle travi di casa hai un’infestazione di tarli, vale certamente la pena fare un trattamento antitarlo: aspettare alcuni anni potrebbe aggravare inutilmente le condizioni dei legni.

L’attività dei tarli del legno è, in linea generale, incompatibile con qualsiasi manufatto che ha una funzione strutturale, che dovrebbe mantenere invariata nel tempo la sua durevolezza e la sua resistenza.

I tarli logorano i legni strutturali, producendo un danno diretto che deriva dalla distruzione dei frammenti di legno che ogni larva lacera; ma dobbiamo pensare che esiste un’attività di deterioramento più subdola, in qualche modo sempre riconducibile ai tarli.

Il tarlo del legno collabora con alcuni microrganismi che producono enzimi specifici capaci di demolire il legno. Se questi microrganismi sono presenti nell’ambiente, potrebbero essere trasportati dalle larve dentro le gallerie, in questo modo, raggiungerebbero gli strati più profondi dei manufatti.

Per esempio, le spore e i frammenti delle ife dei funghi degradatori, veicolati nei tunnel dalle larve dei tarli, se trovano temperature e umidità ottimali, in alcuni anni di attività possono ridurre una trave alla consistenza di un biscotto. Capita soprattutto nei tetti trascurati e un po’ fuori mano.

Quando si ricercano i rimedi contro i tarli si dovrebbe tenere conto anche di questi importanti aspetti collaterali. Bisogna avere certezza che il trattamento antitarlo risolva il problema e restituisca i legni puliti da ogni agente del deterioramento. Non è sufficiente pensare solo a come eliminare i tarli.

Quali sono i sintomi dell’attività del tarlo del legno?

Le larve dei tarli non si vedono guardando i manufatti dall’esterno, perché la loro attività si svolge all’interno della trave o del travicello, sotto lo strato più superficiale del legno.

I sintomi e i segni che possono far pensare all’attività dei tarli sono:

  • la presenza di fori di varia forma e dimensione;
  • la comparsa di rosume che erompe in continuazione dai fori: è così per i tarli dei mobili e per i Lictidi;
  • il sollevamento della superficie di una trave o di un travetto, che segna una galleria sottotraccia;
  • l’inconfondibile rumore che avverte della presenza delle larve del capricorno delle case: un crepitio ritmico rispondente alla lacerazione del legno con le mandibole.

I fori dei tarli dei mobili e dei Lictidi erompono continuamente rosume perché, a differenza del capricorno delle case, le loro gallerie restano quasi del tutto aperte, per l’intera durata della vita della larva che dura pochi mesi.

Questi tarli del legno sviluppano negli ambienti protetti della casa più di una generazione all’anno. Per generazione intendo il percorso completo di un individuo che, nato dall’uovo diventa insetto adulto, e raggiunto lo stadio definitivo – se fertile – sarà in grado di riprodursi.

Nel caso di un’infestazione di capricorno delle case, invece, il rosume compare solo al momento in cui l’insetto adulto emerge dal legno.
Con l’affioramento dell’insetto sulla superficie della trave o del travicello, attorno al foro di forma ovale largo 4-5 mm che segna il legno, si addensa un rilievo di rosume trasportato fuori dalla galleria nell’emersione.

Nel periodo estivo nelle case infestate dal capricorno delle case, può capitare di trovare uno spruzzo di rosume sui pavimenti o sui complementi di arredo: è il segnale che è avvenuto uno sfarfallamento.
Dell’evento si troverà corrispondenza nel foro comparso sulla superficie del manufatto, seguendo un’immaginaria linea perpendicolare.

Perché sento il rumore dei tarli ma non trovo il rosume?

Questo succede perché nelle travi ci sono le larve del capricorno delle case.
E’ un Cerambicide rumoroso che nel silenzio della notte (ma anche di giorno) si sente rodere il legno.
A differenza di qualsiasi altro
tarlo del legno di cui abbiamo parlato, il verme vive nei cunicoli per alcuni anni e, mano a mano che la larva scava il legno, la galleria assume la forma di un lungo imbuto. In questo modo, il rosume si comprime nel condotto e non si scarica all’esterno.

La larghezza del tunnel corrisponde all’incirca alle misure della larva che, quando penetra nel legno dopo la nascita è piccolissima: ha pressapoco le dimensioni di una punta di spillo.

Dopo alcuni anni la larva raggiunge la maturità e si trasforma in pupa. E’ uno stadio intermedio ancora immaturo che precede di qualche giorno la fine della metamorfosi, il ciclo terminerà con la comparsa dell’insetto perfetto.

Il capricorno delle case completato lo sviluppo può trattenersi dentro la parte terminale della galleria, uno slargo chiamato camera pupale.
Questa attesa può durare per qualche mese oppure, l’insetto può rompere subito l’ultimo diaframma di legno che lo separa dall’ambiente esterno, e fuoriuscire libero.
Essendo pronto per la riproduzione inizierà la ricerca del consimile di sesso opposto.

Tieni presente che poche larve, anche di una certa dimensione come sono quelle del capricorno delle case, possono impensierire o disturbare il sonno, ma almeno nei primi periodi della loro attività, non sono un serio pericolo per  la resistenza delle travi.

Che tipo di tarlo è il capricorno delle case?

Il capricorno delle case è un tarlo del legno che attacca le travi e i travicelli delle abitazioni, tra i tarli più comuni è senz’altro quello più grande. L’adulto è lungo anche più di due centimetri, e le larve che perforano il legno producono gallerie larghe come il dito mignolo.

Fai attenzione perché con l’espressione capricorno delle case usualmente si mettono in comune specie d’insetti differenti, ma somiglianti: sono tarli del legno che appartengono alla stessa famiglia, quella dei Cerambicidi.

I due insetti di riferimento della famiglia sono: Hylotrupes bajulus specializzato nell’attaccare il legno di conifera – principalmente abete rosso -, e Trichoferus holosericeus che infesta, invece, i legni di latifoglia, di solito il castagno e il rovere.

E’ compito del tecnico specializzato indicarti quale Cerambicide eventualmente infesti le travi o i travicelli, sappi che esistono altri tarli del legno che appartengono a questa famiglia, e non è giusto semplificare troppo.

Un’infestazione di Cerambicidi è una cosa seria (quasi mai urgente), e dev’essere risolta in modo definitivo con un trattamento tarli efficace, che raramente corrisponde a un trattamento antitarlo puntiforme, eseguito solo nel punto dove si sente la larva grattare il legno.

Le larve dei tarli del legno si riproducono dentro la trave?

Di frequente mi viene chiesto se le larve dei tarli del legno si riproducono dentro la trave. La risposta è: no.
Le larve dei tarli del legno sono forme immature di un insetto. Solo se la larva terminerà il suo sviluppo, passando attraverso lo stadio intermedio di pupa, diverrà un insetto nella sua veste conclusiva. I tarli del legno sono coleotteri in grado di riprodursi dopo essersi definitivamente sviluppati: l’accoppiamento avviene dopo che gli insetti sono usciti dal foro di sfarfallamento.

Le femmine dei tarli del legno una volta fecondate dai maschi depongono numerose uova, che depositano sulla superficie dei manufatti o appena sotto il primo strato di legno.

Qual'è l'origine dei tarli? C'entra anche la legnaia?

I tarli del legno sono insetti presenti in natura, dove svolgono una funzione ecologica importante: sono organismi decompositori che partecipano al riciclo della sostanza organica; ricorderai che il legno è un materiale biodegradabile.

Un albero caduto in foresta viene decomposto per effetto dell’attività coordinata di una moltitudine di organismi e microrganismi. Dopo un po’ di anni verrà trasformato in un soffice terriccio che s’integrerà nel suolo forestale.
Un ruolo importante in questo processo di decomposizione è svolto dai tarli.

 

Devi sapere che alcune specie di tarli derivanti dalle popolazioni forestali, oggi, sono stabilmente presenti in ogni luogo, anche in città. Essi deteriorano il legno di una trave del tetto, allo stesso modo dei rami e del tronco di un albero abbattuto dal vento in un bosco; se ci pensi non c’è nulla di strano: le travi sono ricavate dai fusti degli alberi.

Al contrario di quanto avviene nei boschi e nelle foreste, però, i tarli del legno trovano negli ambienti confinati degli edifici un clima più favorevole e stabile. Le temperature si approssimano ai valori ideali per la loro vita per molti mesi, e l’umidità a loro necessaria è sempre garantita dall’ambiente, e dalla particolare igroscopicità del legno.

Questi fattori favorevoli e coincidenti rappresentano per i tarli del legno degli acceleratori del loro sviluppo e, in assenza dei contrasti che troverebbero nell’ambiente naturale, mostrano il miglior rendimento nel deteriorare i manufatti.

Nello spargimento dei tarli sui legni delle case, potrebbero avere un ruolo importante le legnaie, specialmente se gestite male.
La legna da ardere di solito contiene qualche tarlo, e tutte le volte rimane nello stesso ambiente per un lungo periodo di tempo.
Nei depositi si ammonticchiano così dei residui che diventano i ricettacoli dei tarli del legno.

In estate gli insetti che sfarfallano dalla catasta avanzata dall’inverno, con un piccolo volo potrebbero infestare i soffitti dell’edificio.
Per lo stesso motivo evita di lasciare i ceppi addossati per bellezza nel camino, da fine marzo e per tutto settembre la legna da ardere va allontanata dalla casa.

Nei casali a volte si sfrutta come deposito per la legna un sottoscala esterno, una rientranza del muro o una piccola tettoia a portata di mano. E’ un vezzo che potrebbe costare caro.

Ti do un suggerimento prezioso, è una precauzione che adotto a casa mia.
All’inizio della primavera copro la legna avanzata con una zanzariera acquistata a metri. La fitta rete è una barriera fisica insuperabile per i tarli e, nel caso avvenissero degli sfarfallamenti, gli insetti resterebbero confinati all’interno della catasta.

Una trave nuova può essere messa in opera già infestata dai tarli?

Rispondo senza esitazione: si!
E i casi d’interi solai o di tetti messi in opera con legno strutturale già infestato dai tarli sono in aumento.

Questi manufatti potrebbero essere stati contaminati dai tarli del legno in foresta oppure, essersi inquinati in una delle fasi della lavorazione o dello stoccaggio.
Tutto questo succede anche per via di una filiera che potrebbe essere stata negligente.

L’accentuata differenza tra l’ambiente forestale più rigoroso, e quello di un edificio che invece è più ospitale, rappresenta un elemento da tenere sempre in considerazione nella valutazione dello stato di conservazione di questi particolari manufatti.

L’attività dei tarli del legno in queste travi e in questi travicelli giunti in casa infestati, in un primo momento può apparire minimale, ma subisce un’accelerazione dopo che il manufatto è stato messo in servizio nel tepore dell’appartamento.

I Lictidi sono piccoli tarli del legno che attaccano il rovere, ma anche il bamboo

I Lictidi sono tarli del legno di piccole dimensioni, l’adulto misura in lunghezza fino a 7-8 mm.
Qui faccio riferimento a due specie simili, che si distinguono solo al microscopio per la particolare disposizione delle setole sulle elitre: Lyctus brunneus e Lyctus linearis.

I fori di sfarfallamento che si rinvengono sui prospetti delle travi sono rotondi o leggermente ovali, larghi circa 1,5 mm.
I Lictidi producono un rosume molto fine, quasi impalpabile, se lo vedi sul pavimento sembra polvere di talco.

In questo sito dovrei parlare solo di legno, ma parlando di Lictidi devo fare uno strappo.
Infatti, questi tarli del legno attaccano facilmente anche il bamboo che non è un tipo di legno.
Sarà questione di moda, ma il bamboo è un materiale ormai diffuso, utilizzato per costruire pavimenti, rivestimenti di pareti e anche strutture portanti di ambienti.

I Lictidi quando attaccano il legno di rovere deteriorano solo la frazione di alburno e lasciano intatto il durame, che è la parte più robusta e resistente fatta di elementi costitutivi per loro indigeribili.

Per questo motivo, un’infestazione di questi insetti xilofagi su legno di rovere, è da affrontare solo per gli effetti che l’infestazione potrebbe determinare nel lungo termine.

Se un attacco di Lictidi su legno di rovere può essere preoccupante, ma arrecare danni parziali se il legno contiene una bassa percentuale di alburno, così non è per il bamboo: un attacco di questi tarli su un manufatto di bamboo potrebbe essere rovinoso.

Se vuoi avere un’idea dell’invadenza dei Lictidi, e degli effetti della loro azione sul prospetto di una trave, oltre a guardare la fotografia dedicata a questo testo, puoi dare un’occhiata a quella pubblicata al punto 3.